GECO LEOPARDINO

JECKY CON NOI DAL 2011
JECKY CON NOI DAL 2011

LA STORIA

Lei è Gecky, nel 2011 la comprammo ad una fiera per rettili, era la più piccola e bruttina della nidiata e ci dispiaceva lasciarla a morte certa.

Si riprese dopo le opportune cure e crebbe abbastanza velocemente anche se con un problemino ad un occhio che nonostante le cure peggiorava sempre di più, temevo avrebbe perso l'occhio. Ma più passava il tempo più peggiorava fino al punto di non alimentarsi più perdendo quasi completamente le forze. Un giorno mia moglie volle forzarla a mangiare con l'aggiunta di vitamine e durante la delicata operazione mi accorsi che un piccolissimo lembo di pelle le usciva dall'occhio infetto. Con tantissima pazienza abbiamo estratto quel pezzetto di pelle che a tutti gli effetti era la vera causa dell'infezione, in quanto non era in grado di effettuare la muta completamente e le rimanevano vari strati di vecchia pelle sull'occhio.

Nell'arco di due giorni era già in grado di nutrirsi da sola ed in men che non si dica, con la voracità di un piccolo drago si è irrobustita fino a diventare come la vedete in foto.

Oggi sta benissimo! .... forse un pelino CICCIOTTELLA.

LEI E' BANDITA , CON NOI DA AGOSTO 2015
LEI E' BANDITA , CON NOI DA AGOSTO 2015

Eublepharis macularius

Il geco leopardo o geco leopardino (Eublepharis macularius (Blyth, 1854) ) è un geco notturno che vive nei deserti dell'Asia meridionale.
Il nome generico "Eublepharis" deriva dal greco e significa "vera palpebra" per via delle sue palpebre mobili al contrario di quelle degli altri gechi, mentre "macularius" è in riferimento alle macchie nere che ha sul corpo.
 

Descrizione

Come già detto, a differenza di molti altri gechi possiedono palpebre mobili. Mancano di lamelle adesive il che li rende incapaci di arrampicarsi su superfici lisce, sono invece provvisti d’unghie su ogni dito, utili al loro modo di vita terricolo ed eventualmente ad arrampicarsi sulle rocce.

I gechi leopardo hanno una grossa coda, lunga leggermente meno della metà del corpo. All'interno della coda vi sono depositi adiposi che costituiscono una fonte metabolica d’acqua. Tali riserve adipose permettono ai gechi di resistere al digiuno in misura maggiore di molte specie di sauri. Sembra anche che tali riserve avvantaggino l'animale anche in situazioni stressanti e di malattia. Come per molti altri sauri la coda può andare incontro ad autotomia (distacco volontario) come meccanismo difensivo quando l'animale è attaccato o quando la coda è afferrata, tirata o traumatizzata. La coda ricresce ma sarà diversa da quella originale, in generale ha superficie più liscia, più a bulbo e con un pattern di macchie più confuso. Il processo rigenerativo richiede da due a sei settimane, variabile secondo l’entità della perdita, dell'età, della dieta e dello stato di salute del geco.

Il disegno della livrea varia significativamente con l'età. I giovani sono gialli con bande nere o marrone sul corpo e bande nere e bianche sulla coda. A mano a mano che il geco matura le bande lasciano posto ad un pattern a macchie. La livrea degli adulti è caratterizzata da un fondo giallo con spot marrone cioccolato. La cute della parte ventrale del corpo è bianca. La cute è coperta da piccoli tubercoli. Sono state selezionate diverse colorazioni dagli allevatori, che prendono il nome di morph.

I piccoli gechi alla nascita sono lunghi circa 8 cm e pesano 2,5 - 3 g. Raggiungono la grandezza da adulti all'incirca a 9-18 mesi d'età (variabile secondo le condizioni d'allevamento). Possono pesare da 40 a 100 g e raggiungere una lunghezza totale di oltre 20 cm. I maschi adulti tendono ad essere più grandi delle femmine.

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